Write Art
M il mostro di Dusseldorf -  F.Lang Coolte11
Gentile Ospite, benvenuto su Write Art.
Se ancora non sei registrato, puoi farlo in pochi minuti ed entrare a far parte della community. Potrai così partecipare attivamente alle varie discussioni e usufruire di tutte le funzioni del Forum.
Ti aspettiamo.



Unisciti al forum, è facile e veloce

Write Art
M il mostro di Dusseldorf -  F.Lang Coolte11
Gentile Ospite, benvenuto su Write Art.
Se ancora non sei registrato, puoi farlo in pochi minuti ed entrare a far parte della community. Potrai così partecipare attivamente alle varie discussioni e usufruire di tutte le funzioni del Forum.
Ti aspettiamo.

Write Art
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Chi è online?
In totale ci sono 4 utenti online: 0 Registrati, 0 Nascosti e 4 Ospiti

Nessuno

Il numero massimo di utenti online contemporaneamente è stato 75 il Mer 04 Lug 2012, 23:52
Statistiche
Abbiamo 13 membri registrati
L'ultimo utente registrato è AnnaS.

I nostri utenti hanno pubblicato un totale di 141 messaggi in 71 argomenti
ULTIMO UTENTE REGISTRATO
Benvenuto a: https://writeart.forumattivo.it/u13
chi e' in linea
Ora sei connesso

Messaggi:0

Ultimi argomenti attivi
» ciao!
M il mostro di Dusseldorf -  F.Lang EmptyVen 24 Apr 2015, 12:32 Da AnnaS.

» Mamma Mia! - Phyllida Lloyd
M il mostro di Dusseldorf -  F.Lang EmptyGio 12 Gen 2012, 20:16 Da Pensieri tra le righe

» Il vizietto-La cage aux folles - M. R. Piparo
M il mostro di Dusseldorf -  F.Lang EmptySab 03 Dic 2011, 20:13 Da flower

» Lost - 2a Parte
M il mostro di Dusseldorf -  F.Lang EmptyGio 24 Nov 2011, 10:06 Da Silvia

» Le prime luci del mattino - Fabio Volo
M il mostro di Dusseldorf -  F.Lang EmptyMer 23 Nov 2011, 21:14 Da Silvia

» I promessi sposi(Opera Moderna) - M.Guardì
M il mostro di Dusseldorf -  F.Lang EmptyLun 14 Nov 2011, 22:22 Da flower

» ciao da mariateresa
M il mostro di Dusseldorf -  F.Lang EmptySab 12 Nov 2011, 09:29 Da Silvia

» On Writing - S.King
M il mostro di Dusseldorf -  F.Lang EmptyVen 11 Nov 2011, 15:17 Da flower

» Lost - 1a parte
M il mostro di Dusseldorf -  F.Lang EmptyVen 11 Nov 2011, 12:21 Da Silvia

Partner

Blog di Donatella su TV, Letteratura e Spettacolo

M il mostro di Dusseldorf - F.Lang

Andare in basso

M il mostro di Dusseldorf -  F.Lang Empty M il mostro di Dusseldorf - F.Lang

Messaggio Da flower Lun 24 Ott 2011, 20:13

REGIA: Fritz Lang
GENERE: Thriller-Noir
ANNO DI USCITA: 1931

Trama:
In una città tedesca, Elsie, una bambina, viene adescata e uccisa da un serial-killer.
E' la sua nona vittima.
Sarà ricercato sia dalla polizia, che brancola nel buio e le cui indagini sono rallentate da problemi burocratici, sia dall'associazione dei criminali che hanno a cuore la tranquillità della città per poter continuare indisturbati i loro traffici.
Saranno quest'ultimi che riusciranno per primi a catturare l'assassino, ma proprio nel momento in cui si apprestano a giustiziarlo, la polizia farà irruzione arrestando tutti.

Analisi del film:
Fritz Lang con questo film è alla sua prima esperienza con il sonoro dopo essere stato grande protagonista del cinema muto tedesco.
Il film doveva intitolarsi in origine Morder unter uns (Gli assassini sono tra noi), ma l'ambiguità del titolo trovò nel regime nazista un forte contrasto. In Italia il film uscì solo trent'anni dopo dato che la censura ne aveva bloccato il visto sia negli anni trenta che nell'immediato dopoguerra. Ispirato alle vicende di veri casi di cronaca in Germania, M per molti è considerato il capostipite di un genere cinematografico incentrato sul serial-killer.

Capolavoro assoluto, Lang crea una nuova forma di messa in scena, implementando il sonoro insieme alla sua esperienza del cinema muto, riuscendo a realizzare una struttura cinema che non
è solo una mera registrazione della realtà.
L'assenza di una vera e propria colonna sonora non deve trarre in inganno perchè il film presenta delle vere e proprie innovazioni espressive in cui il suono viene usato con sorprendente maestria e maturità, mai superfluo o casuale, ma complemento e contrappunto dell'immagine.
La parte iniziale del film (quella relativa all'assassinio della bambina Elsie) è una dimostrazione dell'inventiva e della genialità del regista, che unisce varie tecniche di montaggio e messa in scena al servizio dell'espressività ed emotività.
All'inizio del film l'orologio a cucù nell'appartamento dove vive la madre di Elsie segna mezzogiorno, seguito dall'orologio della torre.
La donna, si toglie il grembiule e inizia a preparare il pranzo per la figlia.
L'inquadratura successiva è carica di ironia drammatica: davanti la scuola la bambina è aiutata ad attraversare la strada da un vigile. Ignara tira la palla contro il manifesto della polizia quando l'ombra di un uomo di profilo vi cade sopra da destra.
La voce dell'assassino invisibile domina il quadro dolorosamente.
Che bella palla hai.
L'ombra si china su di lei.
Come ti chiami?
Elsie Beckmann

L'incontro tra la bambina e l'assassino viene presentato con questa semplicità da cronaca.
L'inquadratura successiva mostra ancora la madre in cucina quando, sentendo delle bambine in cortile, chiede se Elsie è con loro.
Nell'inquadratura seguente il venditore ambulante cieco vende un palloncino per Elsie, mentre l'assassino fischietta una melodia del Peer Gynt di Grieg che diventerà il sinistro lietmotiv del film.
La scena torna sulla madre che sente suonare alla porta: un fattorino le lascia l'ultimo capitolo del romanzo a puntate. Neppure lui ha visto Elsie.
L'orologio segna le 1:15 e suona una volta.
Sporgendosi dalla balaustra della tromba delle scale la donna inizia a chiamare Elsie.
Il suo grido echeggia in una mansarda vuota dove è steso il bucato, poi la macchina da presa si sofferma sul posto a tavola di Elsie vuoto, con le posate , il piatto, la tazza non toccati e la sedia vuota. L'inquadratura seguente mostra un terreno sabbioso e sottobosco rado. Da sotto un cespuglio rotola la palla di Elsie. Il suo palloncino (quello acquistato dall'ambulante cieco) resta impigliato nei fili del telegrafo. In distanza si sente ancora la madre che grida il nome della figlia.
Questo è tutto quello che Lang fa vedere dell'assassinio ed è molto più terrificante che se avesse mostrato l'atto esplicito nei suoi particolari.

Mi sono soffermato su queste sequenze iniziali del film perchè qui sono racchiuse gran parte delle tecniche che Lang utilizzerà in tutto il film.
In primis il gioco delle ombre e della dialettica con il fuori campo, effetto di grande suggestione per la creazione di suspence (Hitchcock sarà un maestro di questa tecnica).
L'assassino nel suo approccio con la bambina non sarà mostrato subito, secondo una tecnica di ritardo dell'enunciazione che è peculiare dei procedimenti di suspence. L'ombra si abbasserà sulla bambina e noi avremo la percezione del suo gesto con un alta emotività.
Lang fa anche un largo uso di immagini simbolo (la tavola apparecchiata, il palloncino ai fili del telegrafo..ecc...ecc) combinate con procedure di montaggio ellittico, con chiari riferimenti al cinema di Ejzenstejn, che rendono il visibile meno esplicito ma con maggiore carica emotiva.
L'uso degli spazi vuoti sono un altro elemento di cui il regista fa largo uso all'interno del film.
Generalmente il cinema non usa questo tipo di immagini in quanto le ritiene del tutto inutili.
Qui invece vengono inseriti in un contesto che valorizzano il vuoto come immagini simboliche, che evidenziano un assenza, ma al tempo stesso oggettivano la drammaticità del film, la presenza del male e della morte.
In ultima analisi, ma non la meno importante, l'uso del sonoro che con Lang diventa elemento drammatico fondamentale.
La canzoncina che l'assassino fischietta non sarà solo il lietmotiv delle sue azioni, ma diverrà la causa della sua cattura. Ma il suono in questa parte iniziale (ma in generale in tutto il film) Lang lo mette anche al servizio della immagini: le grida della madre di Elsie riecheggiano mentre vengono visualizzate immagini degli spazi vuoti, rinviando palesemente alla tragedia che si sta compiendo.

In tutto il film il regista tedesco mette in mostra la propria intuizione riguardo l'uso del sonoro, che in alcuni casi associa a tecniche di montaggio alternato regalando sequenze di grande effetto.
E' il caso, ad esempio, della riunione del consiglio del sindacato criminale, quando il capo dei gangster dice -prego... con un gesto invitante che nell'inquadratura successiva viene completato dal capo della polizia insieme alla frase rimasta a metà -...le vostre opinioni signori.
Da segnalare anche l'uso delle immagini nell'oscurità che, grazie al direttore della fotografia Wagner (tra i più grandi del cinema tedesco degli anni '20-'30) assumono un carattere fortemente espressionista.

Adesso parliamo dell'importanza dell'attore che interpreta Beckert, l'asassino.
Peter Lorre, che nel film è protagonista di un interpretazione straordinaria (il monologo finale in cui si difende dalle accuse è da antologia del cinema), è indubbiamente un attore di un abilità interpretativa eccezionale.
Lorre è alla sua prima esperienza cinematografica ma non era un novizio della recitazione; al contrario, era un uomo di teatro che aveva lavorato anche ad alcune messe in scena di Brecht, tra cui Un uomo è un uomo, quindi con delle grandi esperienze del teatro tedesco degli anni Venti e Trenta.
Lang lo sceglie per le sue caratteristiche fisiognomiche.
L'aspetto fisico dell'assassino è uno degli elementi che colpisce molto: corpo non molto alto, piuttosto rotondo e un volto dotato di una peculiarità espressiva.
Il personaggio di Beckert non ha le caratteristiche di colui che incute timore e i suoi occhi particolarmente grandi giocano un ruolo determinante: segnano quasi un anomalia all'interno del volto. Le ricerche sulla criminalità e sui serial-killer hanno infatti rilevato che molte persone segnate sotto il punto di vista psicopatologico sono contraddistinte da un' anomalia genetica, caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più.
Questo sguardo, questo volto di Lorre possono indurci a pensare all'oggettivazione di una certa anomalia genetica.

Ultimo punto che voglio trattare di questo film riguarda il meccanismo dell'identificazione.
Tale meccanismo è essenziale nel processo di percezione di un film; eliminarlo molto spesso rende il film meno forte e incapace di catturare e conquistare lo spettatore.
In M la situazione è senza dubbio nuova, perchè il protagonista del film è il serial-killer, un personaggio con cui lo spettatore ha difficoltà ad identificarsi.
Qui lo spettatore punta a capire lo sviluppo della storia e ad identificarsi con la storia, più che con un personaggio. Lang crea immagini appositamente sgradevoli dei personaggi (basti pensare all'immagine del detective seduto alla sua scrivania) per evitarne l'identificazione.
E anche riguardo il killer, seppur non accadrà mai la totale immedesimazione dello spettatore in lui,
la sua evoluzione porterà a capirne la sua debolezza, il suo dramma e il suo essere vittima.
M è quindi un film che nasconde in se molto più di un semplice Thriller, ma ha al suo interno tecniche e innovazioni di cui il cinema degli anni successivi farà tesoro.

flower
flower
Admin
Admin

Messaggi : 61
Data d'iscrizione : 15.10.11
Età : 52

http://writeart.forumattivo.com

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto


 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.