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Messaggio Da Silvia Gio 20 Ott 2011, 12:39

Titolo: Mulholland Drive
Regia Soggetto, Scenegiatura: David Linch
Anno di uscita: 2001
Genere:Thriller

Trama:
Mulholland Drive narra la storia di Betty e Dyane, due donne i cui destini si intrecceranno in tempi e modi particolari. Particolarmente difficile riuscire a tracciarne una semplice linea narrativa.

Analisi:
Questo è uno di quei film che richiede uno spettatore interprete. Linch lo pone nell’esigenza di capire ciò che viene inserito nel testo; il film installa lo spettatore nell’enigma e lo fa diventare attivo e problematico, colui che cerca di capire un testo che non è né chiaro né lineare.
La comprensione di questo testo filmico parte dall’analisi dei suoi punti più problematici ed è attraverso questi che si può iniziare a delinearne la traccia.
A metà del film assistiamo ad un capovolgimento del mondo diegetico, le due protagoniste cambiano ruolo, situazione esistenziale e l’identità dei personaggi del film si trasforma.
Nella prima parte Betty è appena arrivata a Hollywood, piena di sogni e di speranze e Rita è un personaggio caratterizzato dall’incertezza e dalla mancanza di identità,subordinata nei confronti di Betty.
Nella seconda parte del film il rapporto fra le due donne cambia, si rovescia; Betty diventa Dyane, donna doppiamente frustrata e fallita nel lavoro e nell’amore; Rita diventa Camilla, ex amante dell’altra donna, attrice affermata in procinto di sposarsi con un giovane regista.
Questa trasformazione del mondo diegetico e dei suo personaggi avviene attraverso una scrittura filmica particolare.
Le due donne tornano a casa di Betty dal Club Silenzio, Betty scompare e Rita entra in camera da letto, prende la borsa dentro la quale c’è una scatola blu, la apre con la chiave e la MDP entra dentro la scatola con un movimento di penetrazione in uno spazio nuovo.
Ci troviamo nella stanza del bungalow 17, una serie di inquadrature si susseguono fino ad arrivare a vedere il Cow boy che dice :”Hey ragazza è l’ora di svegliarsi”; assistiamo all’immagine di una donna distesa sul letto che ripete l’immagine della donna del bungalow 17.
La donna che si alza dal letto ha le fattezze di Betty, ma la sua espressione è triste, diversa, sofferente.
Lo spettatore non può a questo punto non interrogarsi sulla logica narrativa di quel cambiamento.
La prima parte del film potrebbe essere vista come un sogno consolatorio di Dyane, la realizzazione allucinatoria dei suoi desideri; nel sogno si attivano dei meccanismi profondi della psiche e il sogno è una produzione dell’inconscio che produce immagini.
In questo senso il sogno di Dyane corrisponde ai suoi desideri e anche i personaggi che troviamo nel sogno assumono caratteristiche diverse da quelle che sembrano avere nella realtà della seconda parte del film.
In questo senso il regista, che nella realtà è un affermato professionista che sposerà Camilla, nel sogno è un personaggio debole, grottesco, fallito nel lavoro e nella vita, tradito dalla moglie, frustrato; la stessa Rita ,che nella realtà è una attrice affermata che lascia la sua amante per sposare il regista, nel sogno è debole, assolutamente dipendente da Betty, senza identità.
Anche il killer è presente in entrambi i segmenti del film, ma nel sogno è un imbranato, incapace di portare a termine il compito che gli viene affidato, proiezione probabilmente del desiderio interno di Dyane di non volere fino in fondo la morte della sua ex amante.
Sotto il profilo della coerenza e della continuità, le immagini dell’universo di Betty presentano una discontinuità spaziale e narrativa forte, e una dimensione temporale lineare, mentre l’universo di Dyane, al contrario, è contraddistinto da una dimensione temporale segmentata.
Alla realtà si intrecciano immagini memoriali e allucinatorie, ma è coerente dal punto di vista spaziale, è sempre Dyane il perno attorno a cui ruota la storia.
In questo intreccio di materiale diversificato potremmo dire che Linch costruisce la sua storia utilizzando diversi tipi di immagini: immagini memoriali, oniriche allucinatorie e fantasmatiche.
Ma l'analisi del film potrebbe anche prevedere altri chiavi di lettura.
Partendo dall’analisi di una sequenza che apparentemente sembra essere disgiunta dal film, senza un evidente significato, potremmo arrivare a dire che i due segmenti di fronte ai quali ci troviamo sono due sogni.
La sequenza in oggetto è quella che vede Dan, un giovane uomo, che seduto al Winkies parla con il suo psicanalista a cui racconta i due sogni che fa, al termine dei quali lui morirà, cosa che in effetti avviene nella realtà.
Questa sequenza si colloca tra due immagini di Rita che si addormenta, si risveglia e si addormenta di nuovo, prima dell’apparizione di Betty nella storia.
Nell’economia narrativa del film abbiamo detto prima che il segmento appare insignificante, irrilevante.
L'uomo evoca due sogni che si concludono entrambi con la morte del sognatore; ma due sogni che si concludono con la morte del sognatore a causa di una ossessione sono l’immagine en ebime del film stesso.
Dan sarebbe una sorta di proiezione della stessa Dyane che sperimenta in una sola scena in modo diverso quello che accadrà poi nel film.
Quindi il film, che ad una prima ipotesi poteva sembrare un sogno seguito da una realtà, viene ora a configurarsi come due sogni, che portano alla fine, alla morte della protagonista.
I sue sogni potrebbero riflettere due universi prodotti dal delirio psicotico della protagonista: il primo consolatorio, la proiezione dei suoi desideri, lo sforzo di configurare un mondo compensativo; il secondo un incubo ossessivo a cui non riesce a sfuggire.
I due sogni potrebbero essere contenuto uno dentro l’altro, nel primo si designa una specie di io ideale, si costruiscono immagini di realizzazione esistenziale.
L’immagine che di se crea la sognatrice costituisce una ricompensa consolatoria alla frustrazione della vita e in questo contesto acquisterebbero un senso le immagini dei due anziani incontrati da Betty sull’aereo.
Potremmo vederle come trasposizione delle figure genitoriali che sostengono e approvano l’impegno della figlia, per poi diventare, nel secondo sogno, allucinazioni fantasmatiche che condannano l’involuzione e il fallimento esistenziale di Dyane.
Ulteriore interpretazione del film è quella per cui ci potremmo trovare di fronte a due mondi paralleli, entrambi perfettamente credibili, collocati l’uno accanto all’altro, quasi a voler affermare che il reale non è univoco, ma doppio, forse molteplice, e che gli universi possibili si collocano uno accanto all’altro, vicini ed in alternativa uno dell’altro.
Abbiamo sopra introdotto il tema del doppio, doppi sono i protagonisti Betty- Dyane, Rita- Camilla. Rita nella prima parte del film metterà una parrucca bionda e diventerà quasi un doppio di Betty. Doppia è l’immagine delle due donne quando escono dal bungalow 17, dopo aver trovato la donna morta; altro doppio perché ci troviamo di fronte a Betty che guarda se stessa morta sul letto.
Il meccanismo dello sdoppiamento dei personaggi femminili non si attiva quindi solo nei due mondi diegetici, ma investe gli stessi personaggi e le loro dinamiche di identificazione.
Rita non ricorda nulla del suo passato, deve inventare un nome, vede un manifesto del film Gilda sulla parete della camera, e decide di usare il nome dell’attrice che la interpreta… “nessuno mai come lei” recita la locandina…
Questo è uno dei rimandi di cui è intessuto il film al mondo del cinema, l’altro lo troviamo alla strada Sunset Boulevard.
Mulholland Drive diventa nel 2000 la rielaborazione di Sunset Boulevard, insieme film e luogo simbolico del cinema Hollywoodiano; altro rimando al mondo del cinema è la scena nel Club Silencio: le due donne assistono ad uno spettacolo teatrale in cui tutto è finzione.
La musica è preventivamente registrata, la cantante finge di cantare mentre un disco va; anche la lacrima sul suo viso è disegnata, nulla è reale.
Le uniche cose reali sono le reazioni delle due protagoniste, che vengono coinvolte emotivamente e iniziano a piangere.
E così, come nel cinema tutto è finzione, allo stesso modo nel Club Silencio tutto è finzione, nulla è reale.
Il film di Linch è quindi un film estremamente complesso, incentrato sul tema della morte, che si respira immediatamente dalle prime battute.
Un film che parla del carattere del cinema, dello statuto del cinema; un grande capolavoro che coinvolge direttamente lo spettatore e lo rende attivo e partecipe nella comprensione del testo.
Silvia
Silvia

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